romennim: (ksm)
[personal profile] romennim
Titolo: L'Esperienza Parallela Che Ora È La Tua Vita
Autore:
Romennim
Rating: PG-13
Fandom: Star Trek: La Serie Classica
Pairing: Kirk/Spock/McCoy
Altri Personaggi: Mirror!Spock, Mirror!Kirk
Avvertimenti: nessuno
Trama: cosa sarebbe successo a McCoy se non fosse riuscito ad arrivare in tempo alla stanza del teletrasporto durante l'episodio "Specchio, specchio"?

Capitoli Precedenti:
Prologo | 1

Nota dell'autore: posso dire solo una cosa: scusate il ritardo, davvero. E sappiate che ho tutta l'intenzione di continuare.
Questo capitolo è dedicato a [livejournal.com profile] writer_klmeri perché è un'amica fantastica.




Sono in Georgia. Davanti a me, la casa di mia madre, la casa dove ho vissuto con Jocelyn e Joanna, è oscura e minacciosa, in forte contrasto con l'estivo cielo blu.
L'aria è afosa e sembra pesare molto nei miei polmoni. L'odore di frutti che stanno marcendo, di frutti lasciati troppo a lungo sotto il sole, è tutto intorno a me, facendomi stare male.
Qualcosa mi sta chiamando, convincendomi a camminare fino alla casa. Inizio a camminare, mentre la calura estiva rende difficile respirare, e le mie narici sono piene di erba e natura e morte.
Il sudore mi sta coprendo, entrando negli occhi.
Arrivo agli scalini davanti e noto che la porta d'ingresso è già aperta, ma non riesco a vedere nulla nella casa. Anche se conosco questa casa da quando sono un bambino, all'improvviso è come se fosse completamente estranea e ostile. Sento una brezza gelida venire dall'interno.
Noto finalmente che il mio cuore sta battendo furiosamente, come se sapesse cosa mi sta attendendo. Come se sapesse che non è qualcosa di buono. Con trepidazione, comincio a fare gli scalini e poi entro in casa.

Sono nel salotto e davanti a me c'è Joanna, faccia impassibile, occhi gelidi. La mancanza di emozioni sul suo viso solitamente gentile e allegro è un pugno allo stomaco e mi fermo senza parole di fronte a lei, aspettando come un segno di vita. Mi guarda per alcuni momenti e la temperatura sembra scendere ancor di più. È come una statua di una dea ostile. Sento brividi corrermi lungo tutto il corpo. Sento il desiderio di abbracciarmi, ma resisto. Immagini di lei che corre sull'erba, di lei che gioca col suo cagnolino, di lei che ride, riempono la mia mente... Così, così diversa da ciò che sta di fronte a me adesso. Tutto è così... Così sbagliato.

All'improvviso alza un braccio, ma i miei occhi sono fissi sul suo viso, ancora rigido e senza vita. I suoi occhi stanno ancora penetrando i miei, finché, con un movimento brusco, fa scattare la testa sul suo lato destro e allora, seguendo il movimento, vedo che sta puntando la scalinata che dovrebbe portare alle camere da letto di sopra.

Guardo di nuovo il suo viso, cercando un indizio, un segno, qualcosa, ma non ci sono indizi da trovare.
È ancora immobile come prima. Come se non si fosse mossa per nulla.

Volgo di nuovo il mio sguardo alle scale, l'inquietudine di prima forte come non mai.
Ma non c'è motivo di rimanere dove sono.

Con un'ultima, nervosa occhiata al simulacro di mia figlia, mi volto e mi dirigo verso le scale. Ad ogni passo il mio cuore sembra battere più velocemente e inizio a sudare di nuovo.

Al primo passo sulla scalinata, un brivido gelido corre lungo la mia schiena. Al secondo passo, un altro, più violento del primo. Mi fermo al secondo gradino e mi volto.
Joanna è svanita e il salotto
sembra che stia venendo lentamente mangiato dall'oscurità.

Mi volto e tento di fare un respiro tranquillo.

Alzo lo sguardo, guardando in cima alle scale. Il corridoio in cima è scuro, ma non tanto quanto di sotto. Mi costringo a fare un altro passo e un altro. Ogni passo è accompagnato da un brivido, ognuno più violento del precedente.
Continuo a camminare, finché la scalinata non finisce, e improvvisamente sono un passo dentro alla mia vecchia camera da letto.

La vista che mi attende... Mio Dio, quello che mi attende è...
È...

Sangue.
Sangue.
Sangue ovunque, su ogni cosa. Sui muri, sulle finestre, sui mobili e sul letto.
O mio Dio, sul letto c'è una pozza di sangue e un corpo, un corpo, così rosso, così rosso, che non sembra neanche reale.

Io...

Io sono gelato dove mi trovo.

Finché il corpo all'improvviso non trema leggermente, buttandomi fuori dalla mia trance. Il mio istinto allenato prende il sopravvento e faccio un passo avanti.
Non posso evitare di emettere, dire, urlare qualcosa.
Forse un 'fermo' per far sì che la persona smetta di muoversi. Forse una preghiera a chiunque potrebbe essere in ascolto.

Forse la persona sul letto mi ha sentito. Forse no.
Comincia lentamente a voltarsi ed è come se il tempo iniziasse a muoversi al rallentatore.
Mentre inizio a vedere quelle spalle più chiaramente, quel collo, un'improvvisa ondata di nausea mi colpisce, fermandomi di sasso nel bel mezzo della stanza, a due passi dal letto.

Sento il mio stomaco attorcigliarsi in modo orribile, sento la mia testa girare.

Questo non può stare succedendo.
Questo non può essere reale.
No, no, non può.

Ma la persona finisce finalmente di voltarsi e il volto di Jim è proprio lì, voltato verso di me.
E... O Dio...

Il suo volto è coperto di sangue, mascherato. Strani rivoli di sangue stanno correndo sulle sue guance, creando un grottesco motivo di linee e curve
spezzate. E i suoi occhi... È impossibile vedere i suoi occhi, pieni di sangue nero. I suoi occhi stanno piangendo sangue.

Una nuova ondata di sangue mi colpisce, immensamente più potente dell'ultima.
Vacillo e mi sento improvvisamente girare la testa.
Faccio un passo indietro, volendo mettere più spazio possibile tra me e... E...

Un'altra ondata di nausea.

Questo è... Questo è...

Faccio un altro passo indietro, i miei occhi chiusi con forza.
 
All'improvviso vado a sbattere contro qualcosa dietro di me.

Mi volto lentamente, con la nausea che già mi sta vincendo.

Vedo solo una maglia. Tento di alzare lo sguardo, ma le vertigini, la nausea mi stanno sopraffacendo.

Quando il mio sguardo incontra quello dell'altro, le mie ginocchia minacciano di cedere.

Spock.
Senza vita e gelido come Joanna mi sta guardando a sua volta.

Dice solo due parole.

"Hai mentito."

Tutto mi colpisce in un istante e sento come se stessi annegando, ferito a morte. Voglio annegare. Voglio annegare e...
Voglio morire e la stanza gira e non vedo più nulla e non riesco a respirare, non riesco a pensare, non riesco a vivere... Non riesco a...

Apro gli occhi di scatto, poi li chiudo di nuovo, quando un'ondata di nausea mi colpisce con forza. Volto la testa, combattendo contro la spinta a vomitare.
Dopo pochi secondi, minuti, ore, comincio a sentire il mio stomaco più calmo e faccio un respiro profondo. E un altro, e un altro. L'immagine di Jim, coperto di sangue, sembra essere ancora davanti ai miei occhi e quelle parole...

Hai mentito, hai mentito, haimentitohaimentito...

Muovo un poco la testa, cercando di schiarire la mente, ma mi sento solo più disorientato mentre lo faccio. E Jim... Oh Dio...

Basta pensare, basta, basta. Basta.

Cerco di aprire di nuovo gli occhi, lentamente.
Ovunque io sia, le luci sono accese, ma molto poco.
Un'ondata di panico mi travolge: non sono più in Infermeria, ma sono ancora in un letto.
Tento di strizzare gli occhi per vedere meglio, ma l'azione provoca solo una fitta di dolor.
Chiudo gli occhi di nuovo, respirando profondamente, e allora mi ricordo.

Sono ancora su un'astronave.

"Computer, luci al 60%."

La mia voce esce rauca, come se avessi urlato parecchio.

Volto la testa, combattendo l'improvvisa voglia di piangere.

Forse ho pianto.

Dopo quello che ho appena visto in quell'inc-...

No. Non ora.

Apro gli occhi di nuovo, battendo le palpebre per abituare i miei occhi alla luce. Dopo qualche momento posso vedere chiaramente la stanza in cui sono e uno strano senso di familiarità mi colpisce.
La stanza assomiglia a ogni altra cabina assegnata a un ufficiale superiore: sdraiato nel letto posso vedere in modo chiaro la zona notte con pochi pezzi di mobilio e parte dello studio, oltre la partizione che è stata spostata di lato, in modo da lasciare la vista più libera della zona giorno.
Ed è allora che il senso di familiarità mi colpisce... Appeso al muro opposto a me c'è un quadro... Lo stesso quadro appeso al muro della mia cabina sull'Enterprise.
Un quadro regalatomi da mia madre, quando mi sono laureato in Medicina.
È allora che finalmente capisco.

Sono nella cabina della mia controparte, nelle sue stanze, nel suo letto.
Catapultato nella sua vita. No. Catapultato non è la parola giusta.
Dopo tutto, sono qui per una mia decisione. Per una mia decisione.
È lui quello catapultato in una vita che non è la sua. Con il mio Jim, e Spock...

Mio, mio Dio, cosa ho fatto?

Un'altra ondata di vertigini mi colpisce e il mio cuore comincia a battere furiosamente. Chiudo gli occhi.

Meglio non pensare adesso.
Già, meglio probabilmente.

Apro gli occhi e tento di muovermi un po' per alzarmi.
Sento il mio stomaco attorcigliarsi quando mi siedo e mi fermo per un momento.
Mi alzo e vado in bagno.
Una volta lì tento di lavarmi un po' il viso.
Piegandomi verso il lavandino, sento un'altra ondata di vertigini travolgermi. Riprendo un po' di equilibrio, afferrando il lavandino.
Quando mi sento meglio finisco di lavarmi il viso, ricordando improvvisamente - e stupidamente - quanto a Spock piacesse ancora la doccia sonica invece che l'acqua... Una fitta di dolore al petto mi colpisce subito dopo quel pensiero e non posso evitare di sentirmi un completo idiota.

Alzo bruscamente la testa dal lavandino e sento una fitta di dolore attraversarmi la testa. Comincio ad avere la sensazione che perderò conoscenza di nuovo, quando sento una mano sulla mia schiena e un'altra afferrare il mio gomito, dandomi equilibrio.

L'improvvisa ondata di sollievo all'essere aiutato e al sentirmi meglio scompare in un istante quando ricordo dove mi trovo. Quando ricordo com'è questo universo.
Mi irrigidisco in un istante, sentendomi improvvisamente in pericolo. Chi sta... ?
Tento di raddrizzarmi, muovendomi cautamente. Stranamente mi sento molto meglio di prima. Non ha senso, ma non c'è tempo ora di pensarci.

Mi volto, cuore in gola, e vedo il Signor Spock osservarmi attentamente.
Istintivamente, tento di fare un passo indietro. La sua presa su di me non vacilla.
Deglutisco, non sapendo che fare.

"Si sente meglio?"

La sua voce inaspettata nella quiete del bagno mi sorprende e alzo lo sguardo in un movimento improvviso. Sento una leggera ondata di vertigini, molto più leggera di prima.

Che strano.

Ma mi sta ancora osservando con quegli occhi inscrutabili e, non abbastanza sicuro per parlare, annuisco e basta.
Mi lancia quella che chiamerei un'occhiata sospettosa se fosse il mio Spock, poi si muove lentamente indietro, liberandomi dalla sua presa. Il suo sguardo non mi lascia per un momento.

Pensa che cadrò il momento che mi lascia andare?

Distolgo lo sguardo e mi guardo allo specchio. Il viso che mi guarda indietro è grottesco. La mia pelle è troppo pallida, troppo stanca.
Così tanto stress fisico è...

Dio, il Legame!

Avrei dovuto controllare prima...

Senza pensare, la mia mente fluisce in avanti per toccare il legame verso i miei Compagni con tutto l'entusiasmo che riesco a raccogliere, nonostante la stanchezza. Scioccamente non mi aspetto che nulla sia in mezzo. Quindi quando mi scontro con il blocco che ora mi separa dai miei amanti, tutta l'energia che ho messo per raggiungere il legame aumenta solamente la forza che mi spinge indietro e vacillo violentemente.
Di nuovo due mani mi danno equilibrio.
Ma non mi importa. Ora la mia unica preoccupazione è il Legame. Mi ci avvicino di nuovo, più cautamente di prima. E questa volta posso percepirlo. All'inizio è come se ci fosse dell'aria densa, che rende difficile muoversi, e poi un blocco, come un muro di plastica, contro il quale tutto rimbalza indietro.
Mi sento disperato tutto all'improvviso, e tento di nuovo di forzare il blocco. Non vacilla neanche un po' e sono buttato indietro di nuovo, mentre il mio corpo vacilla solo di più.

"Basta!"

La voce mi distoglie dai miei tentativi e, mentre realizzo di nuovo chi mi sta toccando, mi muovo indietro di scatto, liberandomi dalla presa del Signor Spock.
Dentro di me, scoppia la rabbia.

"Non osi leggere la mia mente!"

Urlo quasi. Il Signor Spock mi guarda in modo gelido.

"Lei non presuma di dirmi cosa fare."

Il suo tono è gelido come una landa desolata. Tremo, dentro di me. Questo non è un uomo che dovrei provocare.
Sentendomi esposto e indifeso, continuo solo a guardarlo.
Mi osserva per qualche minuto in più, un modo chiaro ed efficace per farmi innervosire ancora di più, prima di parlare di nuovo.

"Era evidente che lei fosse sotto stress psyonico. Che lei lo stava causando. Qualunque telepate lo avrebbe percepito."

Una pausa.

"Comunque non ho letto la sua mente."

Sono momentaneamente scioccato, sento che questo è importante. Molto importante.

Non l'ha fatto perché non ha avuto tempo o perché non ha voluto?
Tento di pensare oltre il mio sfinimento. Devo pensare.
Faccio un respiro profondo.

No, ha avuto tempo. Non l'ha fatto per scelta.
Ma perché?

Lo guardo con attenzione. Mi guarda a sua volta, viso inespressivo e occhi duri. Tento di non sentirmi intimidito dalla sua disposizione inaccessibile, dal suo comportamento gelido.

Può esserci solo una risposta.

Ha deciso di rispettare i suoi confini, di rispettare la mia mente, la mia privacy.

Sicuramente, sicuramente sarebbe stato più conveniente per lui sapere. E, cosa molto più importante, avrebbe saputo. Avrebbe saputo perché sto così male.

Se in entrambi gli universi le cose sono, almeno, un po' simili, sicuramente il Signor Spock è un essere molto curioso.
Nella stessa situazione, comunque, Spock si sarebbe trattenuto, a causa della sua etica, della buona persona che è. Ma il Signor Spock..
Perché ha agito come il mio Spock avrebbe fatto?

Potrebbe essere che, in qualche modo, hanno gli stessi principi... ?

La sua voce interrompe i miei pensieri.

"Non prenda la mia mancanza di azione come prova di considerazione per la sua privacy, per la sua persona. Non ho letto la sua mente perché il suo cervello non avrebbe sopportato la pressione."

Scioccato di nuovo. Gli lancio un'occhiata, ma non esprimo il pensiero che sta correndo nella mia mente: ha appena mentito. Ha appena mentito, perché una lettura superficiale della mia mente non avrebbe danneggiato il mio cervello. Solo una fusione forzata, anche una fusione normale nella mia condizione, mi avrebbe danneggiato, ma non una lettura superficiale.

Allora, perché la bugia?

Se pensa che non ho una conoscenza profonda delle attività psyoniche, la bugia spiega perfettamente le sue azioni, senza il bisogno di spiegarsi. Ma è intelligente. Dovrebbe aver supposto che non sono ignorante in queste questioni... Il fatto che qualcosa di strano stia accadendo nel mio cervello deve avergli fatto pensare che io abbia avuto contatti con la telepatia... Probabilmente un contatto prolungato. I miei sintomi, altrimenti, sarebbero inspiegabili, impossibili per una razza non telepatica, come quella umana, che non sia stata attaccata recentemente. E se ho avuto un contatto telepatico prolungato, per qualunque ragione, è ragionevole pensare che non sono completamente ignorante in queste cose. Deve aver realizzato che avrei percepito la bugia, quindi perché non essere sincero tanto per cominciare?

Dio, non riesco a pensare chiaramente adesso... Fare speculazioni, senza sapere il ragionamento dietro il processo di pensiero del Signor Spock, è inutile...
Spock dovrebbe essere - sarebbe - fiero della mia analisi, ma al momento questo è il meglio che riesco a fare. La mia testa sta iniziando a far male di nuovo e il Signor Spock mi sta ancora osservando senza muoversi.
All'improvviso non riesco più a sopportare il fatto di stare in questo posto chiuso con lui. Ho bisogno di aria; ho bisogno di un po' di spazio.

Mi schiarisco la gola.

"Peferirei uscire."

Nessun bisogno di aggiungere altro.
Il Signor Spock mi guarda dalla testa ai piedi, prima di annuire e spostarsi di lato. Un chiaro invito per me di andare prima di lui.

Inizio a camminare, ma al secondo passo sento un'ondata di nausea. Mi fermo, respirando profondamente.
All'improvviso sento un braccio scivolare lungo le mia vita, e una mano prendere il mio braccio.
Non sento più sorpresa all'azione e al fatto che il contatto improvviso mi fa sentire subito meglio. Lascio che il Signor Spock mi guidi. Mi concentro sui miei piedi sul pavimento, facendo attentamente un passo dietro l'altro.

Mi guida oltre la camera da letto allo studio, portandomi al divano dove mi fa sedere. Obbedisco senza dire una parola e appoggio la testa contro la spalliera del divano. Faccio qualche respiro profondo, poi sento il pizzico istantaneo di un'hypospray.

Mi congelo per un momento, poi uno scatto di rabbia mi fa parlare.

"Cosa... ?"

Il Signor Spock entra nella mia visuale, faccia inespressiva come non mai.

"Una dose di Laycoxerin per diminuire lo stress del suo cervello. È evidente che non si è rimesso."

Un eufemismo. C'è qualcosa che davvero non va in me e il mio istinto mi dice è ancora legato al Legame. E altri problemi stanno nascendo.
Ma ora non è il momento di riflettere su tutte queste cose.

"Se sto ancora così male, perché sono stato rimosso dall'Infermeria?"

Alza una delle sue sopracciglia e sento una fitta di dolore al gesto familiare. Come potrò mai essere in grado di vivere questa vita, questa esistenza, con promemoria costanti come questo?

"L'Infermeria non è il posto migliore per lei."

Sono confuso.

"Cosa... ?"

La mia domanda è interrotta dal suono delle porte della cabina che si aprono.
Volto la testa e sento il mio cuore fermarsi, alla vista di chi è entrato.

Kirk.

Con la coda dell'occhio vedo il Signor Spock raddrizzarsi e muoversi, lasciando più spazio tra di noi, ma il mio cervello sembra completamente concentrato sull'espressione arrabbiata, scura, minacciosa, sul viso di Kirk.

I suoi occhi incatenano istantaneamente i miei. Sono bloccato sul posto.

"Come sta?"

La voce è gelida, un contrasto completo con il suo viso pieno di espressione. Mi fa solo più paura.

"Invariato, direi. Sicuramente ha bisogno di più trattamenti."

Quasi non capisco cosa Spock stia dicendo. Sembro non essere capace di concentrarmi su nulla a parte gli occhi malevoli di Kirk.

"Deve stare abbastanza bene da lavorare tra qualche giorno, Spock."

"Signore..."

Kirk si gira improvvisamente e posso concentrarmi meglio su quello che sta accadendo intorno a me.
Kirk è completamente voltato verso il Signor Spock adesso, ma non posso vedere la faccia di nessuno dei due.

"Deve, Signor Spock. E penserà lei al suo recupero. Non ci si può fidare di nessuno in Infermeria, e lei lo sa!"

La sua voce è come un sibilo, che ghiaccia ogni cosa.

"Capito, capitano."

Kirk si volta di nuovo, facendo un passo verso di me. La sua presenza incombe su di me e sento il mio cuore fermarsi.

"E per quanto riguarda te," la sua voce si riduce a un sussurro... Un sussurro minaccioso. I suoi occhi penetrano i miei. "Il Signor Spock ti dirà tutto quello che hai bisogno di sapere, ma voglio rendere chiare alcune cose: qualunque cosa farai o dirai sarà controllata, non parlerai di ciò che è successo con nessuno, non contatterai nessuno al di fuori di questa nave, e lavorerai qui fingendo di essere la persona che hai rimpiazzato. Sono stato chiaro?"

Posso solo annuire. A malapena, mentre il sangue rimbomba nelle mie orecchie.

Kirk si raddrizza, faccia gelida.

"Bene. E ricorda... Lo saprò se fai qualcosa che non dovresti."

Ci credo assolutamente.

Si volta verso il Signor Spock.

"Signor Spock, la vedrò più tardi come già deciso. Non dimentichi quei rapporti."

Il Signor Spock annuisce e Kirk si dirige verso le porte.

Una volta fuori, il Signor Spock parla.

"Come il capitano ha già detto, qualunque cosa dirà o farà sarà controllata. Come può immaginare, non ci possiamo fidare di lei."

Si ferma un momento, come in attesa. Annuisco.

"Ci si aspetta che lei vada in servizio tra qualche giorno. Come se lei fosse stato solo attaccato fisicamente. Non ho tempo ora per spiegare, ma questa è la versione ufficiale degli eventi."

Ciò che mi crea problemi non è quello, ma la prima parte della sua affermazione... Non so come riuscirò ad andare a lavorare in pochi giorni. Non so se sarò mai più in grado.
Ma non voglio esprimere questi dubbi adesso. Mi sento sfinito, e ho davvero bisogno di andare a riposarmi. Il letto è così attraente al momento. E ho bisogno di riposo per pensare meglio. Perché devo pensare meglio... Così tante cose...

La voce del Signor Spock mi porta di nuovo alla realtà.

"Ora ho dei doveri a cui devo provvedere. Ritornerò appena potrò per discutere i trattamenti di cui ha bisogno."

Annuisco e, mentre inizia a camminare verso la porta, vedo chiaramente per la prima volta la parete vicino alla mia scrivania e l'assenza di una foto mi colpisce. Mi chiedo perché non sia lì. E poi ricordo cosa Kirk mi ha detto prima.

"Signor Spock?"

Si ferma alle porte e si volta verso di me.

"Sì, dottore?"

Educato come sempre, ma posso quasi sentire un po' di frustrazione, anche se la sua voce e il suo viso non sono cambiati. Come... ?

Ma torno immediatamente al mio pensiero originale mentre lui continua a osservarmi, quasi gelidamente.

"Il capitano ha detto che non posso contattare nessuno al di fuori di questa nave."

Annuisce solo.

"Ma per quanto riguarda Joanna?"

Mi sento in colpa che in tutto il vortice di emozioni all'essere bloccato qui per sempre, ho avuto bisogno di un incubo per ricordarmi che nella mia vita c'è anche una ragazza dolce, mia figlia.
E sicuramente la figlia del McCoy di questo universo non ha bisogno di sentire dolore per un padre che all'improvviso smette di chiamarla. Anche se c'è un'alta probabilità di creare problemi, dato che io e McCoy non siamo la stessa persona, e che lei può probabilmente dire la differenza. Ma quello è un problema a cui posso pensare dopo.

Comunque il Signor Spock non risponde per un po'.

"Joanna, dottore?"

Sono sorpreso che non sappia il nome di mia figlia, ma forse in questo universo non siamo così vicini che il suo McCoy gli ha parlato di lei.

"Sì, Signor Spock. Joanna, mia figlia."

L'espressione sul viso del Signor Spock non cambia, ma, mentre i minuti passano e lui non risponde, posso quasi sentire un certo presentimento crescere.

Alla fine, parla.

"Dottore, non sono a conoscenza dei fatti della sua vita personale, ma so come fatto certo che lei non ha una figlia."




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(no subject)

Date: 2010-08-08 05:47 pm (UTC)
From: [identity profile] rei-hino88.livejournal.com
o mio dio che angoscia raccapricciante O________O cioè cavolo le descrizioni dello stato d'animo di bones mi hanno fatto diventare tristissima, sono troppo in pena per lui T_______T fallo tornare a casa T_______T povero cucciolo!!! scritto come sempre molto bene, anzi, benissimissimo, rendi magnificamente l'atomosfera, anche troppo dato che ora sono nell'ansia totale XD aspetto il terzo!!! ah! punto in favore del mirror universe: non c'è joanna XDD

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:13 pm (UTC)
From: [identity profile] romennim.livejournal.com
ma come??? ma povera Joanna!!! adesso pure questo angoscerà Bones.. non dirmi che ne sei contenta!! :)
e grazie per i complimenti... *arrossisce*

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:19 pm (UTC)
From: [identity profile] rei-hino88.livejournal.com
no per bones mi dispiace, ma tutta la storia della moglie e della figlia non mi è mai piaciuta quindi se non ci stanno meglio mi sento XD ora la cosa che mi interessa è il rapporto tra M!Kirk M!Spock e M!McCoy!! e anche dall'altra parte come se la cavano...oddio povero jim sarà distrutto T_____T povero amore mio T_____T oddio no troppo angosciante questa fic, non vedo l'ora arrivi il lieto fine XD sto soffrendo più io di bones XD

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:30 pm (UTC)
From: [identity profile] romennim.livejournal.com
il fatto che Spock abbia detto così non vuol dire che sia vero in assoluto........
lo so, cara, ma sai bene che, se tornerà, non sarà a breve... e il rapporto tra i tre nel mirror interesserà presto anche Bones! :)
sto male anch'io all'idea di Jim.. infatti non so proprio se fare un interludio con lui. mi sento già male all'idea

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:33 pm (UTC)
From: [identity profile] rei-hino88.livejournal.com
si mi sento malissimo solo a pensarci T_____T credo se lo farai piangerò lacrime di sangue XD

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:42 pm (UTC)
From: [identity profile] romennim.livejournal.com
quando ci ho pensato, mi è venuto naturalmente da pensarlo dal punto di vista di Spock... con Spock che soffre e osserva Jim stare male.
credo che dal punto di vista di Jim sarebbe devastante e basta

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:44 pm (UTC)
From: [identity profile] rei-hino88.livejournal.com
si perchè invece dal punto di vista di spock che sta male per bones e sta ancora peggio vedendo jim distrutto non è devastante??? è devastante in ogni caso....poveri cuccioli T___T

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:49 pm (UTC)
From: [identity profile] romennim.livejournal.com
no, sì, certo che lo è... ma io ce lo vedo molto distaccato nel suo dolore.. che a un certo punto scoppia, ma fino a quel momento lo affronta in modo calmo.. rassegnato. Jim invece.. tremo al pensiero.

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:50 pm (UTC)
From: [identity profile] rei-hino88.livejournal.com
beh si staranno facendo forza a vicenda

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:51 pm (UTC)
From: [identity profile] romennim.livejournal.com
mmm.. prima mi vedo Jim che si distrugge lentamente.. poi forse si lascia aiutare. anche perché si sentirà in colpa

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:53 pm (UTC)
From: [identity profile] rei-hino88.livejournal.com
oh si bè ovvio che prima va un autodistruzione, poi sbrocca, poi si incazza, poi forse tenterà il suicidio un paio di volte in missioni astruse, e poi cadrà piangendo disperato ai piedi di spock T______T ma perchè devo immaginarmi queste cose??? ora mi leggo 'compleanno' XD

(no subject)

Date: 2010-08-08 06:56 pm (UTC)
From: [identity profile] romennim.livejournal.com
mi sa che fai bene..
e non dimenticare che in giro c'è una copia di Bones che non è Bones a continuare a ricordargli il suo fallimento... dio, è davvero una tragedia

(no subject)

Date: 2010-08-08 07:00 pm (UTC)
From: [identity profile] rei-hino88.livejournal.com
oddio ora mi farò anche le pippe mentali su questo bones, chissà com'è....però M!spock dice che è tenero e sentimentale quindi probabilmente somiglia al nostro bones, oddio così è anche peggio....no dai cioè è tremendo T____T comincia a pensare alla fine perchè non deve essere lieta ma di più!!! voglio un happy ending con un livello di 'happy' spropositato e tanto di quell'ammmmore da cariare i denti XDDD (ora sto zitta XD)

(no subject)

Date: 2010-08-08 07:05 pm (UTC)
From: [identity profile] romennim.livejournal.com
brava che me lo hai ricordato!! non credo comparirà, ma è un dettaglio importante.. e lo sai che puoi parlare e richiedere quanto vuoi!!!
anch'io ho bisogno di una fine super-happy, mi sa, dopo tutto questo.. l'angst sta cominciando ad apparirmi normale.....

(no subject)

Date: 2010-08-08 07:07 pm (UTC)
From: [identity profile] rei-hino88.livejournal.com
nuuuuuuu nuuuuuuu non è la loro normalità!!!!! loro sono sempre happy e fluffosi (e very hot XD) e scemi a livelli demenziali!!

(no subject)

Date: 2010-08-08 07:09 pm (UTC)
From: [identity profile] romennim.livejournal.com
non è che li identifichi un po' troppo con te? :)

(no subject)

Date: 2010-08-08 07:12 pm (UTC)
From: [identity profile] rei-hino88.livejournal.com
ma basta guardare il 5, sono hot, happy, pucciosi e scemi a livelli abominevoli XD quella è la loro normalità tra una missione e l'altra *_____________________________________*

(no subject)

Date: 2010-08-08 07:15 pm (UTC)
From: [identity profile] romennim.livejournal.com
e una morte e l'altra.. comunque lì Bones è ancora sconvolto dalla stupidità e irresponsabilità di Jim e dall'ignoranza di Spock nelle canzoni da cantare attorno al fuoco.. non conta davvero!!! :) se non che credo che quella SIA la normalità per loro

(no subject)

Date: 2010-08-08 07:17 pm (UTC)
From: [identity profile] rei-hino88.livejournal.com
vabbè allora su questo punto siamo d'accordo quindi...mmm...levati dalla mente tutto questo angst XD pensa a sarek sul monte seleya XD

(no subject)

Date: 2010-08-08 07:18 pm (UTC)
From: [identity profile] romennim.livejournal.com
in fondo, è illogico scegliere :)

December 2016

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